Sharks In your Mouth «Sacrilegious» (2019)

Sharks In Your Mouth «Sacrilegious» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
21.03.2020

 

Visualizzazioni:
1108

 

Band:
Sharks In your Mouth
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Titolo:
Sacrilegious

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Pali :: Vocals
Daniele Monaldi :: guitars
Valerio Quirini :: guitars
Diego Nardelli :: bass
Enrico Rivetti :: drums

 

Genere:
Metalcore

 

Durata:
42' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.07.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion
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Recensione

Ingegnoso questo secondo album degli Sharks in your mouth, una band che con questo “Sacrilegious” personalizza il proprio sound e va unire alle proprie influenze djent/HC/metalcore delle parti di tastiera e di voce pulita che donano alla qualità musicale un che di barocco. Strano ma vero, e la cosa ancora più paradossale è che questa cosa funziona, incredibilmente.
Parliamoci chiaro: spesse volte non amo i generi che finiscono per “core”, più che altro perché personalmente ciò che ascolto in molti casi è una band i cui brani sono di fatto riarrangiati al pro tools o da qualche produttore senza scrupoli, che rende la musica ricca di fronzoli inutili che la appesantiscono e mascherano il valore della band. Sarebbe logico aspettarcisi dunque qualcosa di simile in questo “Sacrilegious”, ma in qualche modo per fortuna il tutto tiene, con una title track che espone tutto questo in maniera che stupisce, o una “Dethroned” sinceramente neanche così naturale nel tenere su queste influenze, ma che comunque si fa piacere, passando per una “R.I.P.” più atmosferica e arrivando per la decima e l’ultima traccia che rappresentano un compendio di influenze che vanno alla grande, e che (difetto dell’album) senz’altro funzionano meglio di quando il cantante deve ostinarsi a rappare con una voce troppo esasperata e dall’effetto onestamente ridicolo nonché poco coeso col resto, minando l’effetto di brani come “The covenant” e specialmente di “Fear me, feed me”.
Forse qualche mania di grandezza e di voler caricare troppe influenze si ritorce contro gli Sharks in your mouth, ma ciò non toglie che comunque “Sacrilegious” è un buon album, uno dei pochi che non mi sa di completamente rifatto dal produttore, e che suona genuino. Come se fosse poco, in questo genere musicale.

Track by Track
  1. Black tears - Intro S.V.
  2. The covenant 65
  3. Sacrilegious 75
  4. Dethroned 75
  5. Sinner 75
  6. R.I.P. 75
  7. As above, so below 70
  8. This is gonna hurt 70
  9. Fear me, feed me 55
  10. Marked 75
  11. Curtains - Intermezzo S.V.
  12. Fall (the covenant part II) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 21.03.2020. Articolo letto 1108 volte.

 

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